Nara
Un cervo sika, simbolo di Nara e messaggero divino dello Shinto |
Nara, ore 13.45
Arriviamo a Nara col treno e cerchiamo un bus per portarci al parco dove si trova il Todaiji, il Grande Tempio Orientale, il monumento storico più importante dell'antica capitale dichiarata Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.
In realtà siamo anche in cerca di un pranzo, ma confido nello streetfood che si trova sempre nei pressi dei templi.. peccato peró che qui non se ne veda, o meglio che quello che si vede non sia adatto al consumo umano!
Nel parco infatti, pascolano indisturbati circa un migliaio di cervi sacri, che si avvicinano tranquillamente ai turisti implorando a suon di musate di comprare loro i biscotti in vendita nelle bancarelle. Non capisco se siano ammaestrati o se abbiano fatto un accordo con i commercianti del luogo, ma resistere alla truffa è impossibile, perchè sono così carini!
In realtà siamo anche in cerca di un pranzo, ma confido nello streetfood che si trova sempre nei pressi dei templi.. peccato peró che qui non se ne veda, o meglio che quello che si vede non sia adatto al consumo umano!
Nel parco infatti, pascolano indisturbati circa un migliaio di cervi sacri, che si avvicinano tranquillamente ai turisti implorando a suon di musate di comprare loro i biscotti in vendita nelle bancarelle. Non capisco se siano ammaestrati o se abbiano fatto un accordo con i commercianti del luogo, ma resistere alla truffa è impossibile, perchè sono così carini!
Arriviamo al gigantesco tempio, che nonostante sia stato ricostruito in seguito ad alcuni incendi e ridotto in larghezza di circa 1/3 rispetto alla costruzione originale, è ancora l'edificio in legno più grande del mondo con una sala principale larga ben 57 metri e profonda 50.
Fu cominciato nel 743 d.C., quando a seguito di varie epidemie e catastrofi che sconvolsero il Giappone, l'imperatore Shomu emanò un editto per promuovere la costruzione di templi in tutta la nazione.
Per raggiungerlo bisogna attraversare un altro tesoro della città: la porta Nandaimon, un enorme cancello ligneo sorvegliato da due statue guardiane rappresentanti l'inizio e la fine.
Nella sala principale del tempio, il Daibutsuden, c'è il Buddha Vairocana, un Buddha universale raffigurato su un trono mentre emana luce raggiante e la realtà circostante dal suo stesso essere. All'epoca della sua costruzione, questa colossale icona di bronzo e oro alta 14 metri, mandò quasi in bancarotta l'economia del paese.
Io mi sento minuscola in confronto.. tanto per dare un'idea delle sue dimensioni, all'interno del tempio c'è un foro alla base di una colonna, grande quanto una narice della statua, sufficiente per far passare un bambino, ma non un adulto. Le mamme giapponesi ci fanno entrare i loro figli finchè sono ancora abbastanza piccoli, perchè la leggenda dice che chiunque attraversi la narice del Daibutsu si guadagnerà l'illuminazione nella sua vita futura.
Io mi sento minuscola in confronto.. tanto per dare un'idea delle sue dimensioni, all'interno del tempio c'è un foro alla base di una colonna, grande quanto una narice della statua, sufficiente per far passare un bambino, ma non un adulto. Le mamme giapponesi ci fanno entrare i loro figli finchè sono ancora abbastanza piccoli, perchè la leggenda dice che chiunque attraversi la narice del Daibutsu si guadagnerà l'illuminazione nella sua vita futura.
Incomincio ad essere veramente stanca, ma voglio assolutamente visitare il santuario Kasuga Taisha e le sue lanterne, un altro Patrimonio dell' UNESCO.
Usciamo dal tempio e ci addentriamo nel parco che regala bellissimi scorci.
Altro valore aggiunto di questo luogo è che vista la discreta passeggiata che occorre per raggiungerlo, è molto meno frequentato rispetto al Todai-ji così che regna il silenzio più assoluto, interrotto solo dal piatto cra, cra, cra delle cornacchie.
Usciamo dal tempio e ci addentriamo nel parco che regala bellissimi scorci.
Poi mi rendo conto di essere sulla strada giusta quando cominciano ad apparire centinaia e centinaia di toro, le lanterne di pietra che conducono al santuario shintoista.
La cosa che comincio ad apprezzare di più di tutti questi templi è che ognuno di essi ha una sua speciale caratteristica che lo rende unico rispetto agli altri.
Qui ad esempio, oltre alle toro in pietra lungo la via per il santuario, ci sono altre migliaia di lanterne, questa volta in bronzo, appese come doni votivi da parte dei fedeli.
Vengono accese contemporaneamente, sia le votive che le toro di pietra, solo due volte all'anno: a febbraio durante il Setsubon Mantoro, il festival dei desideri ed ad agosto per l'Obon Mantoro, la celebrazione dei defunti. E posso solo immaginare quale spettacolo indimenticabile debba essere la notte di Nara illuminata da tutte queste 3.000 lanterne.
Altro valore aggiunto di questo luogo è che vista la discreta passeggiata che occorre per raggiungerlo, è molto meno frequentato rispetto al Todai-ji così che regna il silenzio più assoluto, interrotto solo dal piatto cra, cra, cra delle cornacchie.
La giornata sta per terminare, ma decidiamo di fare ancora un' ultima corsa a vedere la Goju-no-to la pagoda del tempio buddista Kofukuji.
E' alta 50 m ed i suoi cinque piani hanno la straordinaria caratteristica di oscillare in fasi opposte in caso di terremoto, impedendo il crollo della struttura.
Ora ho veramente le pile scariche, saluto Nara e i suoi cervi e ritorniamo a Kyoto.