Il migliore manzo del mondo
Kobe, ore 20.00
Il concetto è un po' quello della fondue chinoise francese: si immergono le fettine di carne, che si cuociono velocemente e poi si intingono in una salsa a scelta. Il manzo si scioglie letteralmente in bocca, nel frattempo si forma il brodo e a poco a poco è possibile aggiungere i noodles, le verdure e i funghi che insaporiscono la carne a loro volta e fanno da accompagnamento.
L'euforia mattutina ritorna dopo appena qualche ora di sonno e nel momento in cui metto piede fuori dall'albergo mi rendo conto che gli eventi traumatici di qualche ora fa sono solo la conseguenza di un terribile jet lag. Abbiamo appuntamento con la mia amica Miho, un preziosissimo punto di riferimento. E' un piacere rivederla, ci porta in centro e mi sembra di essere dentro ad un flipper: tante luci, la suoneria dei videogiochi che esce dai locali, una marea di gente che si muove in fretta. Poi però entriamo in un vicoletto e tutto cambia, niente più palazzoni e karaoke, ma solo i tradizionali ristoranti con le lanterne di carta.
È bellissimo. Arriviamo al Yazawa Hankyu Sannomiya un locale sulla cui facciata spicca il disegno di un wagyu, un bovino giapponese e i suoi tagli di carne. Stiamo andando a cena dove potremo assaggiare il famosissimo manzo di Kobe, un'autentica prelibatezza che la leggenda vuole sia addirittura massaggiato con il sakè.
È bellissimo. Arriviamo al Yazawa Hankyu Sannomiya un locale sulla cui facciata spicca il disegno di un wagyu, un bovino giapponese e i suoi tagli di carne. Stiamo andando a cena dove potremo assaggiare il famosissimo manzo di Kobe, un'autentica prelibatezza che la leggenda vuole sia addirittura massaggiato con il sakè.
Entriamo ed è proprio come lo immaginavo: schermi di carta e tutto di legno, gli ossequiosi camerieri che ci accolgono. Saliamo una scaletta che ci porta al piano di sopra e troviamo un tavolo già apparecchiato per tre. Mangeremo lo shabu shabu. Per cominciare ci viene offerto una sorta di antipasto: una ciotolina con dei pezzettini di manzo quasi agrodolce, nighiri di carne (rigorosamente cruda), un tris composto da roastbeef con gelatina di soia, fettine di manzo in carpaccio da intingere nella salsa e un bocconcino di cetriolo con sopra una specie di tartare.
Tutto assolutamente delizioso.
Tutto assolutamente delizioso.
Poi arriva il nabemono, una preparazione di origine rurale che consiste nel cuocere vari ingredienti in una pentola posta al centro del tavolo. Ci viene portato un fornellino con sopra una ciotola che contiene acqua, e un vassoio a parte con funghi, noodles di fecola, verdure, tofu..
..e fettine sottili di manzo di Kobe, la cui bellissima e caratteristica marmorizzatura è evidente.
Questi strani noodles cuocendo diventano trasparenti e sono buonissimi. I vari ingredienti si mangiano con le bacchette ed il liquido di cottura (che non si beve) si sgrassa con un apposito colino. Gran finale, ci vengono portati altri noodles, questa volta di grano, per terminare il pasto.
La serata scorre via piacevolissima, per dolce scelgo una pannacotta mignon con frutta fresca, un caffè veloce e ancora qualche chiacchiera da Starbucks, poi rientriamo in albergo: domani ci aspetta un'altra intensa giornata.